13 maggio 2007

Ivato Airport

Il buio è diverso, ad Antananarivo
L’aria fuori dal Jumbo sa di umidore
Le luci sono fioche e il mondo lontanissimo
Soltanto la Via Lattea splende

Era qui che dovevamo arrivare
Mi dici con gli occhi in fiamme
Credo di sì
Io ti rispondo
Ed io ti ho amato mentre parlavi con un fisiatra
Di Melegnano
Che aveva girato tutta l’Africa
Con sua moglie francese
E il visto a 15 dollari
E le guardie di frontiera che sembravano bambini
Come nei sogni, le proporzioni erano irregolari
E ciò che ti aspettavi grande era minuto
Ma il cielo, quello sì, restava immenso

Abbiamo preso un taxi, l’autista era sfregiato
Forse dal labbro leporino
E il suo francese divertente, “merscì” diceva per ringraziare
Fuori la notte che non immaginavo
Dentro noi due sperduti nel cuore del Madagascar

Era qui che dovevamo arrivare
Mi hai detto
E io non ti vedevo seduta accanto a me
Era qui che volevamo arrivare ti ho risposto
Parlando alla notte
E tu mi hai preso la mano

Mi chiamo Riccardo Monzelletti
Tra pochi giorni avrò 35 anni
La stessa età, se non ricordo male,
di Dante, quando intraprese il viaggio nella Commedia

Mi chiamo Riccardo Monzelletti
Tra pochi giorni avrò 35 anni

Mi chiamo Riccardo Monzelletti.

1 commento:

cristalshipe ha detto...

così mi fai piangere dalla commozione....